“Auguri, auguri, buon compleanno!!!”. I brindisi, i baci, gli abbracci si susseguivano. Le carte dei regali scintillavano. Giovanni e Francesca a passeggio tra gli ospiti. Soddisfatti. Si lanciavano occhiate complici e felici da un lato all'altro della piccola enoteca che avevano riservato. Doppia allegria, quest'anno. I trenta di lei, i quarantuno di lui. Era passato un periodo difficile. Ora di celebrare. Ora di cambiare pagina.
La selezione degli amici era stata implacabile. Pochi, pochissimi. Scelti, sceltissimi. Davvero una piccola sintesi della vita adulta di entrambi. Il cuore e la storia. Così come la decisione di festeggiare oltre il giardino di casa per offrire una cornice insolita e godersi ogni minuto senza l'andirivieni con la cucina. Complice il clima finalmente caldo, che invitava a togliersi giacche e golfini.
La festa perfetta. La coppia perfetta. Gli amici perfetti.
Si erano trattenuti tutti a lungo.
Al momento di saldare i conti, i conti però non tornano. Giovanni impallidisce. La busta bianca accuratamente infilata nel taschino e' ancora li. Vuota però. Niente banconote. Le ipotesi si accalcano furiosamente. Scivolate da una maglia nella busta? Ma la maglia non c'è. Un movimento brusco? Avrebbe fatto cadere baracca e burattini, denaro e involucro.
La verità no, non la vogliono vedere.
Litigano Francesca e Giovanni. “Dovevi stare attento, dovevi chiudere il bottone della tasca. Sorvegliare la giacca”. “Mai. Ero tra amici. Non mi convincerai mai a vigilare tra amici”.
E lo sguardo di Giovanni si fa opaco. Tra se’ vede il film di una mano che si insinua furtiva, apre, saccheggia, richiude e ripone. Dentro al cuore una palla di cannone che non si può sciogliere più. “Chi tra di loro... Con che occhi li abbraccerò uno ad uno d'ora in poi?”.
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