Ho conosciuto Danila Santagata cinque anni fa. Bionda dentro e fuori, disparata, filtrava la realtà a modo suo, senza insospettirsi. Una donna lieve e sorridente, con bagliori di arguzia in una quotidianità invece indolente. No. Tutto sbagliato. Danila e’ una vera combattente, cade si rialza, la spada la impugna quasi senza parere, ma non la lascia mai, ci dorme anche. Con spada e nemici. La storia raccontata nel suo libro colpisce per il dolore cristallizzato che porta dentro. Scriverne non sembra una catarsi, nemmeno un esorcismo. Daniele dice: “ecco mi e’ successo questo, così e anche così, quelle persone siamo noi e non ci possiamo fare proprio nulla”.
“Dal suo punto di vista” e’ la storia amara di una donna in lotta per la sopravvivenza, sua e, inconsapevolmente del suo bambino. I sensi di colpa laceranti di Laura, la sua depressione sempre più grave, poi i tentativi di reinserirsi nel mondo del lavoro, una capo, una deputata, tutta tacchi e firme che utilizza la protagonista per passeggiare, lei stessa, liberamente, tra i corridoi spigolosi di Montecitorio.
C’e’ tutta Danila in questa storia, il suo carattere, le cadute, le fughe, le debolezze assorbite e respinte ad una ad una. Le cose che succedono alle donne.
Quando questo romanzo è uscito in cartaceo ha avuto un discreto successo, per quanto di successo si possa parlare in casi di piccoli editori e scrittori sconosciuti. Chi lo ha letto l'ha amato, alcuni lo hanno lasciato dopo le prime pagine, durante le presentazioni alle quali l'autrice è stata invitata a partecipare le copie sono risultate sempre insufficienti rispetto alle richieste. Sappiamo tutti del destino di ’non pervenuti’ che hanno nelle librerie le opere ’senza raccomandazione editoriale’. Ovvio che ’Dal suo punto di vista’ non sia facilmente reperibile per le tradizionali vie cartacee. Quindi Danila (che appunto non si arrende mai) lo ha trasformato in ebook, del quale disciplinatamente pubblico il link
http://www.portalebook.it/narrativa-italiana/185-dal-suo-punto-di-vista.html
Aspetto adesso la sua nuova avventura. Sempre nei palazzi del potere, che ci sono familiari, racconta al telefono. “Lo sai che mi e’ successo, no? Ora l'ho scritto. Chissà quanti riconosceranno quel politico di cui parlo nel romanzo...”. Già. Vedremo.
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